Ci sono alcuni libri che riescono a riassumere concetti estremamente complessi, dei veri e proprio libri-grimaldello. Grazie a questi libri si possono catalogare pensieri, comprendere concetti molto difficili, schematizzare processi laboriosi. Anche nel campo della comunicazione sono stati scritti libri-grimaldello.
Questi libri rappresentano preziose guide per chi, come noi, lavora nel mondo della comunicazione, dato che, nella pubblicità e nell’advertising, così come nel cinema e nella televisione, raccontare una buona storia rappresenta una delle chiavi del successo. Usare gli schemi racchiusi in questi libri può essere estremamente utile per raccontare una storia in maniera coinvolgente e per creare, ad esempio, un piano di comunicazione sui social media.
Uno di questi libri è “Il viaggio dell’eroe. La struttura del mito ad uso di scrittori di narrativa e di cinema” di Christopher Vogler.
In questo libro l’autore ha schematizzato la struttura dei “miti”, trovandone una struttura comune e offrendo le chiavi per replicarla all’infinito. Per “Mito” si intende qualsiasi forma di racconto: un libro, un film, una pubblicità televisiva, un fumetto, una serie tv. Praticamente ogni forma narrativa rientra nel concetto di mito, inteso come una storia in cui c’è un “eroe”, il protagonista, che affronta un viaggio, di solito con degli amici, per riuscire a risolvere un problema specifico, che può essere comune, personale, intimo, collettivo, privato, ideale, utopistico, immaginario.
Ora fermatevi a pensare a quanti film possono rientrare in questo schema.
Un viaggio standardizzato, “Le Tappe”
Altri elementi comuni schematizzati ne “Il viaggio dell’eroe” sono le tappe del viaggio. La maggior parte dei racconti inizia con una presentazione del mondo ordinario, il luogo in cui vive il protagonista, la sua vita di tutti i giorni. Poi c’è un accadimento straordinario, che porta l’eroe a lasciare il mondo ordinario e ad intraprendere un viaggio per risolvere un problema. Alla fine c’è un ritorno al mondo ordinario, alla vita di tutti i giorni, ma tutti, l’eroe e i protagonisti, ne risulteranno arricchiti in qualche modo, spiritualmente o materialmente.
Ora fermatevi a pensare a quanti film possono rientrare in questo schema.
Un viaggio standardizzato, “Gli Archetipi”
Anche gli “archetipi”, oggi diremmo i coprotagonisti, l’antagonista e tutti gli altri ruoli sono stati schematizzati.
Il primo è “l’Eroe”. Possono esserci innumerevoli varianti di eroe: eroe buono, cattivo, antieroe, ubriaco, indiano, cowboy e via dicendo.
Il secondo è “Il mentore”, un maestro, un insegnante supremo, il maestro Miagi di Karate Kid insomma o Splinter per le Tartarughe Ninja .
Il Terzo è “il Guardiano della Soglia”, quello che crea le difficoltà e rinforza l’eroe dopo averle superate. I ragazzacci che motivano Daniel di Karate Kid ad imparare a difendersi imparando l’arte del Karate, per fare un esempio. Ma anche Dante aveva piazzato un Caronte fiammeggiante come Guardiano della Soglia.
Il quarto archetipo è “il Messaggero”, colui che comunica il cambiamento in arrivo, la necessità di intraprendere un viaggio. Potrebbero essere Qui Quo Qua che dicono a Zio Paperino di correre da Zio Paperone perché Macchia Nera sta tentando di assaltare il deposito.
Il quinto archetipo è il “Mutaforme”, un personaggio instabile, che cambia idea o posizione, passando magari da amico a nemico e viceversa. E’ portato per creare confusione nella storia, per seminare dubbi e suspense. In Luca, l’ultimo lungometraggio della Pixar, Alberto, l’amico di Luca, il protagonista, è un perfetto esempio di personaggio mutaforme, leale ma non sincero al 100%, colui che con i suoi sogni motiva Luca ad intraprendere il viaggio.
“L’ombra” è il sesto archetipo, l’antagonista, il nemico per eccellenza. Rappresenta, ad un livello psicologico, i traumi e le psicosi del protagonista. Non so se avete presente “Nightmare”, che mette in scena esattamente questo. Freddie Kruger rappresenta letteralmente il trauma del sonno dei protagonisti. L’ultimo personaggio è “L’imbroglione”, la spalla del protagonista, l’amico fedele, quello con cui ridere e divertirsi, in grado di portare lo scompiglio e spesso contro lo status quo. Peppino di Totò, per dirne uno, oppure Ricky in Trailer Park Boys.
Ora fermatevi a pensare a quanti film possono rientrare in questo schema.
20 film che seguono il modello de “Il Viaggio dell’eroe”
Io vi suggerisco i primi 20 film che mi vengono in mente:
- Il mago di Oz
- Pulp Fiction
- Full Metal Jacket
- Blade Runner
- Giù la testa
- Tutti i film della Disney
- Toro scatenato
- E.T.
- Apocalypse Now
- Taxi Driver
- Ombre Rosse
- Ace Ventura
- Guerre Stellari
- Lo Squalo
- Il Sorpasso
- Forrest Gump
- C’eravamo tanto amati
- Non è un paese per vecchi
- Lost in translation
- Hot shots!